AEROSPAZIO: 31 AZIENDE ENTRANO A FAR PARTE DEL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLA CAMPANIA (DAC). TRA QUESTE AEROSOFT, AEROSEKUR, C.G.S., I.D.S., Tecno tessile ADLER E ATITECH

AEROSPAZIO: 31 AZIENDE ENTRANO A FAR PARTE DEL DISTRETTO AEROSPAZIALE DELLA CAMPANIA (DAC).
TRA QUESTE AEROSOFT, AEROSEKUR, C.G.S., I.D.S., Tecno tessile ADLER E ATITECH

Chiusa la call per l’aumento del capitale sociale del Dac

Il Presidente Carrino: “L’elevato numero di richieste conferma la fiducia che il Distretto si è guadagnato nel mondo industriale”

15 aprile 2016. Sono 31 le nuove imprese pronte a far parte del Distretto Aerospaziale della Campania – DAC. Lo ha deciso l’Assemblea dei Soci che si è riunita ieri per vagliare le proposte pervenute a seguito della manifestazione d’interesse partita a gennaio scorso per l’ingresso di nuovi soggetti nella compagine del DAC.

Le aziende sono state scelte tra 34 candidature pervenute alla scadenza della call. Grazie alle nuove adesioni il capitale sociale del Distretto aumenterà di 245 mila euro.

Le richieste giunte dai soggetti interessati a far parte del Distretto sono state sottoposte al vaglio del CdA e poi all’Assemblea dei Soci per approvazione. Sono state valutate in base ad alcuni criteri quali, ad esempio, il numero di addetti a tempo indeterminato, la percentuale di investimenti destinati alla ricerca, i brevetti prodotti, la disponibilità di un piano industriale di sviluppo sul territorio regionale, il fatturato derivante dalla produzione in Campania.

Tra le aziende e i centri di ricerca che hanno ottenuto il via libera ci sono Aerosoft, Aerosekur, C.G.S., I.D.S, Tecno Tessile ADLER e Atitech. Quest’ultima, in particolare, faceva già parte del Distretto come partecipante del Consorzio CAMA, con la call aderisce in modo diretto. Tra i centri di ricerca che entrano a far parte del DAC ci sono la Fondazione Formit e Stoà. Entra anche lo spin off dell’Università Federico II, Sophia, supportata da Invitalia. Il nuovo capitale sociale del DAC è ora costituito per il 43% da Università e Centri di ricerca e per la parte restante dalle Imprese e corrisponde al 66,44% di capitale privato e 33,56 pubblico (vedi grafici).

Un percorso svolto in totale trasparenza, nonostante la natura privata del Dac, e partito nel corso dell’ultimo Consiglio di Amministrazione del 13 novembre 2015, quando il Distretto ha stabilito i criteri per l’allargamento della compagine societaria e l’aumento del capitale sociale di 250.000, derivante esclusivamente dall’ingresso di nuovi Soci (ai sensi degli articoli 6 e 7 dello Statuto del DAC e, quindi, con l’esclusione del diritto di opzione da parte dei Soci attuali).

La quota minima di ingresso è stata fissata in 5.000 euro, mentre la massima in 25.000 euro.

I soggetti selezionati si aggiungeranno ai 140 attori che già fanno parte del Distretto: 8 grandi imprese (tra cui Finmeccanica, MBDA, Magnaghi Aeronautica, Atitech, DEMA, Telespazio), 11 centri di ricerca (tra cui il CIRA, il CNR, l’ENEA e le 5 Università campane con corsi di ingegneria) e 125 PMI (considerando quelle che aderiscono agli 8 consorzi soci).

“La risposta che abbiamo ottenuto alla call – commenta il Presidente del Dac Luigi Carrino – è sicuramente un grande successo, che conferma la validità delle nostre iniziative e l’importanza di fare rete. L’elevato numero di richieste, infatti, testimonia la fiducia che il Distretto si è guadagnato nel mondo industriale. Allo stesso tempo, siamo consapevoli che l’ingresso di nuovi soggetti nel DAC rappresenti per noi anche una maggiore responsabilità di visione. Ancor di più ora che siamo in una fase di nuova programmazione, nella quale insieme dobbiamo individuare le traiettorie tecnologiche di sviluppo nelle quali far nascere progetti di innovazione di elevato valore e sostenere la competitività delle imprese. La nuova composizione percentuale del capitale sociale, inoltre, ci pone in condizione di soddisfare le indicazioni della Comunità Europea sul tema dello sviluppo dei territori attraverso le collaborazioni tra pubblico e privato, un ulteriore motivo di orgoglio e di responsabilità”.

 

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