Missione italiana su Marte

Missione italiana su Marte

Missione italiana su Marte

Entro il 2027 la sonda con tecnologia tutta italiana sul suolo marziano  

La missione vede collaborare il Distretto Aerospaziale della Campania, DAC, e il Distretto aerospaziale della Sardegna, DASS

Napoli, 17 febbraio – Realizzare una missione, di rilevante contenuto tecnologico, che prevede l’invio di una sonda su Marte entro il 2027. È l’obiettivo del programma SMS – Small Mission to MarS – che vede collaborare i Distretti Aerospaziali della Campania, DAC, e quello della Sardegna, DASS.

Punto di forza rispetto ad analoghi programmi sono l’affidabilità e l’economicità della missione. Fattori possibili grazie all’utilizzo della tecnologia di apertura e protezione termica IRENE sviluppata e brevettata dalla società consortile ALI.

Il programma SMS e la sinergia fra i Distretti, DAC e DASS, sono stati al centro dell’ incontro “I programmi spaziali nelle politiche di sviluppo dei territori” svoltosi  presso la sede del Polo Tecnologico Aerospaziale Fabbrica dell’Innovazione di via Gianturco.

La missione SMS, acronimo di “Small Mission to MarS“, ha come soggetto capofila il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA.

La sonda da inviare sulla superficie di Marte entro il 2027 è interamente progettata e realizzata in Italia. Al suo cui interno saranno alloggiati specifici payload scientifici e tecnologici. Un ulteriore e fondamentale elemento di “Italianità” della missione è rappresentato dal fatto che il veicolo di lancio previsto è il VEGA, il lanciatore italiano sviluppato in ambito ESA, che garantisce la concreta fattibilità di un lancio nello Spazio senza dover ricorrere a paesi terzi. L’attuale piano di sviluppo della missione, frutto del lavoro preliminare congiunto dei distretti DAC e DASS, prevede tempi di sviluppo di 7 anni ed un investimento 250 Milioni di euro, escluso l’acquisto del servizio completo di lancio del VEGA stimato in circa 50 Milioni.

All’evento sono intervenuti: Giovanni Squame, Presidente ALI; Luigi Carrino, Presidente del Distretto Aerospaziale della Campania; Giacomo Cao, Presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna; Giuseppe Morsillo, Presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziale CIRA; Valeria Fascione Assessore alle Start-Up, Innovazione ed Internazionalizzazione della Regione Campania; Salvatore Borrelli, Responsabile Divisione Spazio CIRA; Paolo Bellomi Responsabile della Direzione Ingegneria e Sviluppo Prodotto AVIO; Marcello Spagnulo, Presidente MARSCENTER; Carlo Massagli, Consigliere Militare del Presidente del Consiglio dei Ministri nonché Capo dell’Ufficio del Consigliere Militare (collegato da Bruxelles via Skype). Le conclusioni sono state affidate a Niccolò Invidia, Presidente Intergruppo Parlamentare per l’Aerospazio che ha partecipato con una delegazione di parlamentari.

La realizzazione della missione SMS, che si avvale come responsabile scientifico delle competenze ed esperienze del Prof. Giacomo Cao, potrà rilanciare il settore della ricerca tecnologica e industriale italiana, con particolare riguardo al Centro-Sud, poiché sarà incentrata sul Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – CIRA, che partecipa in qualità di socio ad entrambi i distretti e che fungerà da capofila del progetto coordinando le diverse attività delle grandi imprese, dei Distretti Aerospaziali della Campania e della Sardegna, delle Università, dei centri di ricerca e delle PMI (tra cui la società consortile ALI, Space Factory, Marscenter, l’INAF, il Politecnico di Milano e altri).

 “Il Distretto Aerospaziale della Campania rappresenta uno dei maggiori esempi di successo in Europa di rete cooperativa nella quale grande e piccola impresa e sistema della ricerca condividono visioni strategiche e impegni per lo sviluppo di nuove tecnologie e la conquista dei mercati – ha detto Luigi Carrino, Presidente DAC  – Sono molte e qualificate le iniziative messe in campo dal DAC e una particolare attenzione viene posta agli aspetti riguardanti le migliori condizioni per la competitività utilizzando a meglio le risorse europee e collaborando con il sistema finanziario per studiare nuovi e avanzati strumenti a sostegno della PMI socie”.  Giacomo Cao, Presidente DASS sottolinea il valore di una missione su Marte tutta italianaAbbiamo parlato di futuro e credo che il nostro ruolo non sia quello di anticiparlo, ma di renderlo possibile. Per fare ciò, come detto con forza anche dal Presidente Carrino, è indispensabile fare sistema”.

Il tessuto produttivo delle PMI del territorio campano e sardo hanno già dimostrato capacità realizzative per missioni spaziali complesse, sviluppando in particolare le tecnologie abilitanti per un innovativo sistema di “ammartaggio” che presenta caratteristiche di semplicità tali da ridurre considerevolmente i rischi e i costi. Il progetto vedrà la partecipazione della grande impresa sia per gli aspetti relativi al sistema di lancio Vega (AVIO), sia per quelli di supporto alla missione interplanetaria.

 

LA MISSIONE SMS

La caratteristica principale della missione SMS è, oltre al massimo uso di tecnologia italiana, il contenuto investimento finanziario necessario per la sua realizzazione. Il budget stimato, sulla base di un dettagliato studio preliminare finanziato dall’ESA, è infatti molto inferiore a quanto speso dalle principali agenzie spaziali per missioni similari che sono state effettuate o che sono in corso di sviluppo. In questo i proponenti si inseriscono nel solco della cosiddetta “New Space Economy” e cioè di un nuovo paradigma in cui il processo di riduzioni dei costi e di complessità delle missioni spaziali consente anche a nuovi attori imprenditoriali di realizzare progetti avanzati con ricadute tecnologiche, scientifiche e commerciali.

La missione utilizza un innovativo sistema di decelerazione e protezione termica, detto EDL-EntryDescent&Landing – leggero e affidabile che si basa su l’innovativo scudo termico dispiegabile,

progettato dal consorzio ALI e già provato su modelli in scala ridotta presso la facility Plasma Wind Tunnel del CIRA.

La missione ha tre obiettivi scientifici principali ottemperati attraverso l’utilizzo di tre Payloads con le seguenti funzioni:

  • produzione in situ di manufatti attraverso l’utilizzo di risorse disponibili sul suolo marziano, sulla base del brevetto internazionale di proprietà del DASS;
  • mappatura ad alta risoluzione, attraverso un drone, della superficie di Marte con particolare attenzione a quei siti non accessibili ai rover e possibilmente localizzati a latitudini non investigate da precedenti missioni;
  • analisi delle polveri marziane sia su di una luna del pianeta Rosso (i.e., Phobos), sia sul suolo marziano ai fini dello studio (fatto ad oggi solo in linea teorica) del cosiddetto toro di Marte.

La tecnologia IRENE

 IRENE (dal greco pace) è un’innovativa tecnologia di apertura e protezione termica per il rientro atmosferico le cui caratteristiche principali sono il servomeccanismo di apertura (configurazione umbrella-like) ed il materiale utilizzato per la protezione termica. È stata sviluppata dal CIRA e dalla società consortile ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components), che ne detiene anche il brevetto internazionale, con le sue associate Euro.Soft, Lead Tech e SRS ED.

Il suo sviluppo è stato finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dal Ministero Italiano per lo Sviluppo Economico (MISE).

Nel giugno 2018, all’interno del PWT del CIRA, sono state simulate le condizioni di rientro atmosferico della capsula Mini IRENE (un dimostratore che riproduce, in scala, la geometria della capsula di rientro). Il test ha avuto una durata di circa 4 minuti e nonostante siano state raggiunte sullo scudo termico temperature superiori a 1000 gradi non è stato evidenziato alcun danno ai materiali. Inoltre, nel vano dove saranno allocati gli esperimenti, si sono raggiunte temperature di appena 60 gradi a dimostrazione della totale schermatura dell’innovativo scudo di protezione termica.