Tecnologiche e in stile Iron Man: sono le nuove uniformi da combattimento russe

Tecnologiche e in stile Iron Man: sono le nuove uniformi da combattimento russe

di Enrico Maria Corno

 

Il futuro delle operazioni militari

La Rostec State Corporation, azienda del Ministero della Difesa russo specializzata in forniture militari avanzate, ha iniziato un lavoro di ricerca per creare attrezzature da combattimento per i soldati del futuro. Ora che le celebri tute Ratnik (prodotte in 300.000 esemplari) stanno arrivando a fine vita, le nuove divise Sotnik dovrebbero essere consegnate entro il 2025 e già si sta lavorando su quelle di quarta generazione. «Rostec detiene elevate competenze nella creazione di sistemi d’armamento avanzati -ha affermato il direttore industriale della State Corporation Rostec Bekkhan Ozdoev sul suo sito ufficiale -Le nuove attrezzature comprenderanno una serie di tecnologie fondamentalmente nuove, derivate anche dagli ultimi successi dell’industria della difesa russa, come le apparecchiature robotiche e i sistemi integrati per lo scambio di informazioni».

 

Tute antiradar e visiere smart

Le nuove divise Sotnik includeranno stivali antimine, una tuta antitermica che nasconde il soldato dai sensori a infrarossi e una tuta mimetica anti-radar. Altri piani includono l’introduzione di un sistema tattico che utilizza un micro drone (UAV, cioè “unmanned aerial vehicle”, è il nome tecnico del drone) in cui le immagini dall’alto verranno proiettate all’interno della visiera del casco grazie a una speciale pellicola a cristalli liquidi. La visiera (o il corrispettivo modello di occhiali) possono essere utilizzati anche per visualizzare ordini tattici, mappe dell’area e qualsiasi altra informazione necessaria. Grazie all’utilizzo di materiali innovativi e alla combinazione delle funzioni dei singoli elementi, il peso del set sarà ridotto del 20%.

 

Materiale “camaleonte”

La tuta da combattimento Ratnik, già distribuita dal 2014 alle forze speciali russe, era stata progettata in funzione di cinque sistemi integrati: supporto vitale, controllo e comunicazioni, combattimento, protezione e fornitura di energia. La tuta doveva essere adatta a essere indossata in azione in qualsiasi condizione climatica e a qualsiasi ora della giornata. La nuova tuta Sotnik, invece, sarà caratterizzata anche dalla capacità mimetica dei componenti di cui è composta: nello specifico, utilizzerà un materiale “camaleonte” la cui colorazione può essere controllata attraverso una leggera conduzione di energia elettrica in superficie. Un casco con questo tipo di rivestimento era già stato presentato nel 2018 alle varie esposizioni internazionali del settore, riscuotendo un grande successo della critica.

 

Esoscheletri in missione

Si dice che gli americani insistano per realizzare una tuta supportata da un esoscheletro degno della saga di Iron Man mentre i russi, più prosaicamente, già utilizzano sistemi realistici ed efficaci. Il problema da risolvere è ovviamente la dimensione e il peso di un paio di servomotori e relativa batteria che muovono l’esoscheletro stesso. La ricerca di materiali oggi non permette di averne di piccole dimensioni e i russi hanno quindi preferito optare su elementari ma funzionali modelli meccanici che utilizzano speciali molle o altri dispositivi per immagazzinare e rilasciare energia: questi permettono ai soldati – ad esempio – di fare lunghe marce, di spostarsi agilmente sul terreno e di portare grandi pesi (fino a 50 kg circa, ad esempio il peso della consolle per guidare i robot per lo sminamento di un’area) con minor sforzo.

 

Il “Talos” d’Achille

Pare che finora la versione americana della tuta da combattimento non abbia avuto un grande successo. La Talos (Tactical Assault Light Operator Suit) prevedrebbe un casco con una visiera in diretto contatto con il comando, un sistema di raffreddamento interno che garantirebbe al corpo umano di scambiare calore, un sistema di sensori in grado di trasmettere tutti i dati biologici del soldato (dalla frequenza cardiaca in su) e un esoscheletro in grado di sollevare e trasportare anche 200 kg di carico, oltre a una batteria posizionata in uno zaino sulla schiena in grado di alimentarne i motori che muovono le articolazioni. E, ovviamente, la Talos vanterebbe una incrementata capacità di proteggere l’uomo dai colpi di arma da fuoco.

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